Un progetto di
Assistenza domiciliare cure palliative
L’associazione Amici dell’Hospice di Forlì ha avviato un progetto di assistenza domiciliare, tramite la presenza di una OSS (operatore socio-sanitario), rivolto ai pazienti con patologie inguaribili evolutive in cure palliative.
Nel 2019 questo servizio ha interessato 68 pazienti, per un totale di 665 visite a casa, con una media di 4/5 incontri settimanali, molti dei quali a persone allettate, con crescenti bisogni di aiuto: la frequenza degli accessi è stata variabile a seconda delle necessità dei pazienti e delle loro famiglie.
L’obiettivo del progetto punta alla cura della persona, in funzione della qualità e del benessere della vita quotidiana con interventi di assistenza di base, come il bagno a letto, l’igiene intima, la vestizione, l’idratazione, il controllo di lesioni da pressione, l’aiuto alla postura e deambulazione e l’educazione dei famigliari. In più grande spazio viene attribuito alla relazione con i pazienti e i loro famigliari, al fine di condividere situazioni, emozioni, esigenze legate ad una condizione di vita così drammatica e difficile da gestire anche a livello pratico.
La nostra OSS Giorgia, ha approcciato le visite periodiche ai pazienti e alle loro famiglie, in punta di piedi, senza invadere, osservando, ascoltando e successivamente offrendo il proprio contributo professionale e umano.
Così racconta la sua esperienza:
"Sono entrata in numerose case, in numerose vite, in alcune accolta di più, in altre meno, ma sempre ben accettata: è stato bellissimo mettere a disposizione le mie risorse personali e stabilire una giusta risonanza emotiva con le famiglie. In alcune famiglie sono stata accolta come una di loro, ho conosciuto figli e nipoti, sono entrata in contatto con ogni componente della casa, semplicemente perchè loro – pazienti e famigliari - hanno deciso che quel periodo difficile volevano viverlo insieme, per sostenersi e condividere ogni prezioso istante. Qualche giorno fa le parole di un famigliare mi hanno commossa: “Sei nei nostri cuori come un angelo che abbiamo avuto la fortuna di incontrare e che ci è stato vicino riscaldandoci in quel doloroso periodo... un forte abbraccio”.
Credo che questo progetto offra la grande opportunità di scoprire e recuperare il senso profondo della medicina, come scienza per la salute e per l’umanizzazione del rapporto con il malato: le famiglie hanno bisogno di supporto concreto in questi momenti, ma anche di relazioni profonde per migliorare la qualità di vita della persona ammalata e dello stesso nucleo famigliare”.
Abbiamo bisogno del vostro sostegno per consolidare questo progetto, che si è dimostrato così prezioso per gli ammalati oncologici, e, possibilmente per ampliarlo. Aiutaci ad aiutarli!!!!