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"Ciao Mamma, guarda come mi diverto”

Questa bellissima canzone di Jovanotti degli anni 90 ha fatto parte come colonna sonora delle mie prime avventure in montagna e facendola ascoltare a mia madre, Adriana, speravo la tranquillizzasse nel vedermi partire ad ore folli con sogni da realizzare, che per lei erano inquietanti. Crescendo, i miei sogni lo fecero insieme a me, purtroppo però arrivarono anche le prime preoccupazioni. A pochi giorni dalla partenza della mia prima spedizione in Himalaya, mamma iniziò a cambiare, in poco tempo scoprimmo che la sua vita e di conseguenza la nostra, non sarebbe più stata come prima.

Mamma peggiorava, la nostra vita rallentava insieme a lei, la tristezza mi soffocava e di conseguenza, forse, inseguivo sogni sempre più grandi, per evadere da una realtà che non accettavo.

L’Alzheimer ci investì come un treno a tutta velocità, travolgendoci.

Mamma ancora molto giovane, entrò nel suo mondo.

Le attenzioni non le mancarono mai, poiché decidemmo di tenerla a casa per poterla sempre coccolare. Quando ci lasciò decisi di fermarmi non provando piacere neppure sulle mie amate montagne.

Cambiai vita, lavoro e molte delle mie convinzioni svanirono.

Grazie anche alla mia amatissima Arianna, ricominciai insieme a lei e passo dopo passo ritornai ad avere nuovi stimoli.

Certo non sono più allenato come ai tempi, il fisico è logoro, ma il desiderio di tornare a faticare è più forte che mai.

Amo faticare!

Proprio per questo motivo ho deciso di provare questa nuova avventura che mi porterà dal mare al Monviso “& back”-noStop- dove la testa, dovrà farla da padrone per sopperire al poco allenamento e per dosare le energie fino all’ultima goccia.

Proprio la testa che l’Alzheimer, senza preavvisi e senza scrupoli, mette in stand-by.

Non sarà un impresa, ne tantomeno un record, ma solo un viaggio, che cercherò di portare a termine, per dimostrare che la testa è fondamentale anche nelle prove dí endurance ed è inaccettabile pensare che ancora oggi non ci sia una terapia per debellare questa malattia così subdola e disarmante sempre più diffusa anche in età prematura.

Se vorrete seguirmi per curiosità o per scommettere se e come porterò a termine questo viaggio, vi chiedo di farlo sostenendo la Fondazione Maratona Alzheimer, che segue attivamente la ricerca e il sostegno di tutte le famiglie coinvolte.

Vi saluto e ringrazio anticipatamente tutti coloro che vorranno, anche con una minima donazione, contribuire a questo importante progetto di ricerca.

In calce troverete i canali social dove potrete viaggiare insieme a me

@gallians-marco

@fondazionemaratonaalzheimer


Un abbraccio

Marco

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