Un'iniziativa di
Costruire per non dimenticare Alberto
Lo scorso 20 marzo è venuto a mancare Alberto Ariolfo, il nostro papà e l’amato marito di Maria Luisa, per noi un uomo straordinario che ha vissuto amando il prossimo e ha dedicato gran parte del suo tempo agli altri.
In questo momento particolarmente difficile non ci è stato concesso stringerci attorno al suo ricordo con una cerimonia come lui avrebbe sicuramente voluto, ma possiamo costruire qualcosa ispirandoci ai valori in cui ha sempre creduto e che ci ha trasmesso.
Abbiamo deciso di sostenere l’Associazione Come Noi Onlus affinché possa portare avanti i progetti avviati con la dedizione di pochi e la solidarietà di molti, senza che la pandemia distrugga anche questo.
Chi non ha conosciuto Alberto potrà scoprirne la persona e i suoi principi attraverso i nostri racconti e quelli di tutti coloro che vorranno condividere un ricordo o un momento passati con lui.
Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo sa quanto abbia investito per la sua famiglia e quanto abbia donato a coloro che, invece, una famiglia non ce l’avevano.
Il Covid-19 ha colpito da vicino noi e le famiglie di molti nostri cari amici. Siamo quindi tutti coinvolti da questa emergenza sanitaria, un evento straordinario che nessuno avrebbe mai immaginato di dover affrontare. Siamo chiamati a fare un grande sforzo e sacrifici, ma forse, se ci pensiamo bene, possediamo tutti gli strumenti per superare questo momento.
Ci sono posti nel mondo, però, dove anche senza il Covid-19 si lotta per la sopravvivenza e in cui l’emergenza è quotidiana: dove mancano acqua potabile, cibo nutriente e la possibilità di accedere a un’istruzione; dove non c’è mai tempo per l’elaborazione del lutto.
Con questa campagna di raccolta fondi in nome di Alberto vorremmo contribuire alla realizzazione di una mensa per i bambini di Gituza in Rwanda. Ci piacerebbe raccogliere piccoli e grandi aiuti da ciascuno di voi per aggiungere una scodella in tavola e potere continuare a seminare futuro.
Allungare la mano un po’ più lontano, anche in occasione di questa Pasqua in cui non si può uscire di casa, vuol dire non chiuderci su noi stessi, ma continuare a garantire un pasto al giorno ai bambini di Gituza.