Un progetto di
Semi di Fiordaliso
Semi di Fiordaliso è un progetto di AISLA Firenze pensato e rivolto ai bambini delle Scuole Primarie affinché possano diventare proprio come i semi di Fiordaliso e diffondere nella loro scuola, nelle loro famiglie e poi, da adulti, in tutto il mondo, la cultura del rispetto e della solidarietà nei confronti non solo delle persone con SLA ma di tutte le persone che vivono con una malattia e una disabilità grave. Nello specifico, gli istituti coinvolti sono due scuole primarie di Firenze: La Pira e Collodi.
Il Fiordaliso è una pianta semplice ma coraggiosa che si trova nei campi e nella simbologia dei fiori rappresenta la leggerezza e la dolcezza. È un umile ricordo di semplice bellezza della natura, rappresenta la pienezza del ciclo della vita e la speranza per il futuro. La sua principale caratteristica è quella di saper affrontare i periodi più avversi sotto forma di seme, segno di speranza verso il futuro. La scelta del Fiordaliso a simboleggiare la SLA in tutto il mondo, e da qui il titolo di questo progetto, è dovuta al fatto che è un fiore durevole, nonostante il suo aspetto fragile, cresce e si diffonde nei nostri campi e in tutto il mondo, come cresce la consapevolezza, gli aiuti e i supporti verso tutti i malati di SLA e dei loro familiari in tutto il territorio nazionale e oltre.
Come i Fiordalisi anche le persone affette da SLA hanno lo stesso coraggio e la stessa forza per far fronte ai drammatici cambiamenti che avvengono nei loro corpi. Allo stesso tempo, però, i semi non sono tutti uguali, e la ricchezza e meraviglia del mondo deriva proprio da questo, dalla diversità. Inoltre, non tutti i semi possono fiorire sullo stesso tipo di terreno, spesso servono terreni (e cure) diversi affinché un seme possa mostrare la sua meraviglia al mondo. Alcuni semi, poi, devono resistere a condizioni climatiche molto avverse, ed è solo adattandosi e sviluppando speciali abilità che riescono a sopravvivere e fiorire.
La riflessione si concentra sul tema della disabilità e della diversità: la disabilità è solo una diversità, capace di dare altrettanti fiori, alcune volte più particolari proprio a causa delle caratteristiche proprie della diversità. Coloro che hanno una disabilità o una malattia grave devono, come le piante in natura, adattarsi, trovare la migliore strategie di crescita sul terreno (difficile) che gli è toccato in sorte, con grandi sacrifici e forza di volontà straordinaria, per poter mostrare al mondo la bellezza che (in potenza) è dentro di loro. Il titolo del progetto vuole esprimere questa idea: non è la “sostanza fisica” che ci definisce (il terreno da cui partiamo), ma quella dell’anima, dei nostri sogni, perché per realizzarli siamo capaci di superare qualsiasi ostacolo, anche la disabilità, e la malattia.
Il Progetto psico-pedagogico nasce con l’intento di aiutare i bambini a rapportarsi con la disabilità e con i malati di SLA assumendo un atteggiamento di accoglienza, di rispetto senza alcuna forma pregiudizio e di paura. Infatti non si parla mai abbastanza del pregiudizio e delle forme che può assumere, ma soprattutto sono scarse le iniziative atte a trovare modi nuovi per superarlo, dando vita a una società in cui la diversità sia una forma di arricchimento e non un motivo di discriminazione.
È importante sottolineare che il fenomeno sociale del pregiudizio non è solo un processo di gruppo, ma anche individuale che coinvolge percezione, emozione e azione dei singoli individui.
Grazie alle recenti ricerche in ambito psico-sociale si è potuto constatare quanto l’uso della narrazione nelle classi della scuola primaria abbia apportato un notevole cambiamento negli atteggiamenti verso le forme di disabilità sia mentale che fisica. Per tale ragione il progetto si avvarrà dello strumento della narrazione sia video che grafica appositamente realizzata per avvicinare i bambini al tema della malattia e della disabilità attraverso un linguaggio anche musicale a loro più familiare e che propone modelli positivi di comportamento nei confronti delle persone malate e disabili.
Il progetto ha come obiettivo quello di aiutare i bambini a confrontarsi sia con la malattia della SLA, che colpisce entrambi i sessi con una età media di esordio intorno ai 60-65 anni, quindi probabili genitori o nonni, sia con la disabilità in generale educando e informando attraverso il linguaggio semplice della narrazione.
Il team del progetto è così composto: dott.ssa Laura Ferraresi, pedagogista e autrice per l’infanzia e coordinatrice team Progetto “Marciapiede didattico” ADRA Italia Onlus; dott.ssa Linda Gori, pedagogista, formatore psicodramma olistico, mediatore familiare; Luca Ricciarelli, illustratore e vignettista; Valentina Solari dell’Associazione Consapevolmente; Serena Berti Le Curandaie; avv. Mariagrazia Antoci Cittadinanzattiva Firenze.
Questo progetto è strutturato in quattro fasi importanti:
1. Imparare a riconoscere le emozioni
2. Lettura di tre storie che descrivono 3 diverse forme di disabilità, osservazione di opere pittoriche e ascolto musicale
3. Elaborazione grafico pittorica delle 2 fasi precedenti
4. Premiazione finale durante la Festa all' Area Pettini Burresi nell' Horto multisensoriale e donazione alle Scuole partecipanti di materiale scolastico (da definire) da parte di AISLA Firenze