Un progetto di
Antonio Cornacchione per Centro PANDUJI
Sono stato qualche giorno fa a visitare il Centro Socio Educativo PANDUJI.
Devo dire che all'inizio ero anche un po' preoccupato.
Mi hanno detto:
Se tu potessi darci una mano.. noi siamo presenti sul territorio da anni e seguiamo con attenzione dei ragazzi un po' difficili, con delle situazioni difficili e anche la nostra situazione economica è un po' difficile!
Certo ci sono le Istituzioni che ci aiutano ma anche per loro il momento è difficile..
Se tu potessi venire a trovarci direttamente, ti facciamo vedere quello che facciamo.. a proposito,
anche la nostra sede è un po' difficile da raggiungere.. ce l'hai il navigatore?
Devo dire che mi sono messo in macchina e ho pensato:
"Non sarà facile, speriamo bene".
Poi sono arrivato a RHO. Ho girato a destra, poi sinistra ancora dritto... e mi sono trovato davanti alla loro sede.
Ci sono arrivato senza l'ausilio del navigatore. Non era così difficile!
Sono entrato e ho conosciuto dei bambini e ragazzi allegri che giocavano a palla con delle educatrici sorridenti.
E tutti mi hanno accolto come se fossi un loro amico da sempre... e mi è stato facile parlare con loro.
Qualcuno mi ha fatto un ritratto, un altro mi ha offerto un caffè, poi ho giocato a palla e un bambino mi ha insegnato le regole.
Non erano difficili, anche se ho perso..
Una bambina ha finito un puzzle complicatissimo e mi ha detto: "vedi questo pezzo va qui.. è facile!"
Alla fine ci siamo fatti una bella foto tutti insieme. Ecco, quello non è stato facile, perché i bambini si muovevano tutti.
Sono andato via contento. Con la convinzione di aver passato una bella mattinata, di aver fatto qualcosa di buono, anche se poi in verità non ho fatto nulla!
Però dai.. qualcosa di concreto possiamo farlo per i nostri amici del PANDUJI; anche un piccolo gesto, un contributo può servire e soprattutto ... non è difficile.
Vi aspetto il 5 Novembre!
Antonio.
Il Centro Socio Educativo PANDUJI è il primo e unico Servizio Diurno socio-assistenziale che può ospitare anche i minori con disabilità dei 9 Comuni del Rhodense.
Attivato nel 2014 da Cura e Riabilitazione ONLUS il Centro oggi accoglie 13 bambini tra i 4 e i 15 anni e 6 adulti.
L'équipe formata da educatori, psicologi, psicomotricisti, arte terapisti e neuropsichiatri garantisce ai ragazzi numerose attività per migliorare le autonomie, la socializzazione e il livello culturale.
La frequenza è sempre personalizzata in base ai bisogni, per permettere soprattutto ai minori di mantenere la scuola e gli appuntamenti riabilitativi.
Ma le richieste di inserimento sono in continuo aumento e i posti limitati.
Per questo Cura e Riabilitazione si è impegnata nel progetto di ampliamento del CSE PANDUJI, ristrutturando uno spazio adiacente di 100mq, così da poter inserire altri 9 ragazzi.
Nella nuova ala è previsto anche l'allestimento di una palestra specifica per la psicomotricità.
Il CSE PANDUJI prende il nome da un bambino abbandonato della Tanzania affetto da linfoma, che nel 2013 fu accolto per il periodo di terapie da una famiglia italiana. Di fronte alle grandi problematiche relazionali del ragazzo la famiglia chiese a Cura e Riabilitazione di essere sostenuta, giungendo gradualmente all'inserimento in una comunità della Cooperativa.
Durante la sua permanenza con la sua vivacità ha saputo entrare nei cuori di tutti, oltre a mettere a soqquadro la casa un giorno sì e l'altro pure. Indimenticabile il giorno in cui chiese di poter ricevere il Battesimo.
Una volta guarito venne dimesso per permettergli di tornare nella sua Africa, dove è morto prematuramente in un incidente nell'ottobre 2014