Un progetto di
Resilienza: il Rwanda dei bambini
Il progetto, nato per sostenere economicamente le mense delle scuole di Kigali e di Kibaya, muove anche dall'intento di contrastare l'utilizzo nelle campagne di raccolta fondi delle immagini che indugiano su situazioni drammatiche, angoscianti, come quelle di bambini denutriti ed in pericolo di vita, che alimentano le visioni stereotipate di tutto un popolo ed un continente agli occhi dei destinatari dei loro messaggi, per suscitare compassione e reazione emotiva. In ottemperanza in particolare alla Carta di treviso del 5/10/1990, che condanna in maniera chiara questo tipo di comportamenti, promuovendo solo l'utilizzo di immagini che difendano l'identità, la personalità e i dirittti dei minorenni vittime o coinvolti in situazioni che potrebbero comprometterne l'armonioso sviluppo psichico e fisico.
L'obiettivo è promuovere le testimonianze e la consapevolezza della resilienza e soprattutto la fiducia negli aiuti umanitari e nel futuro della prima generazione ruandese dopo quello che è stato il genocidio più atroce (e dimenticato) della storia, mediante l'uso di immagini rispettose e sobrie. Ciò attraverso:
- produzione di un lavoro fotografico, in parte bianco e nero in digitale in parte su polaroid a colori, che testimoni la speranza e la lena dei bambini ruandesi e dei loro giovani genitori sopravvissuti al genocidio; il lavoro sarà esposto negli spazi dell'ex Forno bassini e documentato in un catalogo con testi e immagini.
- produzione di un documentario video, che attetsi l'impegno e la soddisfazione di un presente in cui le condizioni di vita e le prospettive vanno migliorando di giorno in giorno, in particolare delle madri e dei volontari sempre presenti nelle mense e nelle scuole.
- organizzazione di una serata solidale a favore delle mese di Kigali e Kibaya con una descrizione degli interventi previsti a favore delle due scuole, a seguire un'asta benefica di alcune delle foto prodotte e una cena per raccogliere fondi da donare completamente in beneficienza.