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Un evento sul fundraising non rivolto solo ai fundraiser. Questo il concept innovativo di Fundraising To Say, l’evento nazionale organizzato da ASSIF dall’1 al 4 settembre scorsi a Giardini Naxos (Messina). Una prima edizione che è partita da un tema di grande attualità: saper comunicare il non profit, sia per alimentare la raccolta fondi sia per generare valore culturale a sostegno di tutto il Terzo Settore.

 

Incubatore di cambiamento

Sono state coinvolte tutte le professionalità che costruiscono progetti a beneficio del contesto sociale; comunicatori, giornalisti, consulenti, fornitori di servizi, volontari, studenti e stakeholder che operano nel Terzo Settore, ma anche attori del mondo profit. “Far emergere tutti i soggetti che rendono sostenibile il settore è l’unico modo per sviluppare davvero la cultura del dono” spiega Letizia Bucalo Vita, Delegata Eventi ASSIF. “Iniziative che guardano solo al nostro interno già esistono. Mancava uno spazio aperto in cui contaminarsi con l’esterno e fare networking, per creare sinergie e lasciarsi anche provocare da chi ci osserva da fuori”.

Fundraising To Say_Nicola Bedogni_Valeria Vitali_Letizia Bucalo Vita

 

Una bella esperienza in Sicilia

Un evento dunque che puntava a lasciarsi permeare da altri mondi, e ci è riuscito. A partire dall’immersione in un territorio – il Centro Sud – che non beneficiava ancora di occasioni in cui parlare di fundraising. Visite turistiche ed eventi culturali, mare, cibo, patrocini dei Comuni, persino l’ospitata al vicino Romolo Folk Festival. “In Sicilia ci sono più di 8.000 enti non profit, ma pochissimi comunicatori e fundraiser. Più della metà degli oltre 350 partecipanti (che, per aprire al massimo il coinvolgimento, potevano iscriversi anche a singole giornate) sono arrivati proprio da associazioni e aziende locali. Così come molti degli sponsor e degli oltre 50 partner”.

 

 

Per riscrivere la storia del Terzo Settore

Mai come in questo momento, per suscitare un cambiamento culturale necessario, serve andare oltre la categoria di fundraiser. Una figura che sta mutando ed è sempre più fluida. “In questi anni si sta riscrivendo la storia del non profit – riflette il Presidente ASSIF Nicola Bedogni – La Riforma del Terzo Settore detta nuove regole; il periodo pandemico, la guerra in Ucraina, le emergenze climatiche stanno rivoluzionando i nostri personali sistemi di valori. A noi tocca uscire dalla comfort zone e avviare un processo collettivo, perché la cultura del dono non è esclusivo appannaggio del Terzo Settore. Solo facendo massa critica renderemo le cause sociali sempre più attrattive e centrali nel racconto pubblico”.

 

 

Comunicazione al centro

Una rivoluzione culturale che passa dalla nostra capacità di saperla raccontare: “Aristotele diceva ‘La virtù è più contagiosa del vizio, a patto che sia raccontata’. La comunicazione è la chiave di volta e spesso su questo abbiamo da imparare dal profit, che ha scoperto da tempo le cause sociali. Così come al mondo delle aziende dobbiamo ricordare la responsabilità sociale che deriva dal raccontare il non profit e la raccolta fondi”. Lo ha ben ribadito nel suo intervento Riccardo Bonacina, fondatore di Vita.it e pioniere nel raccontare il nostro mondo; essere non profit significa fare impresa, essere comunità e guardare la realtà in modo diverso.

 

 

Il contributo del nostro Team

Anche noi abbiamo partecipato attivamente all’evento, seguendo gli interventi e contribuendo in prima persona al programma con un laboratorio dedicato al crowdfunding. Crowdlab è stato un bel momento di approfondimento, ma anche di condivisione, che ha permesso ai partecipanti di cimentarsi nella stesura di un vero e proprio piano di crowdfunding.

 

Fundraising To Say_Workshop Rete del Dono

Cosa ci portiamo a casa

Tantissimi gli stimoli ricevuti, con oltre 40 speaker dal mondo della comunicazione. Come la consulente spagnola Silvia Guinart, che ha illustrato le basi del neuromarketing da applicare alla comunicazione; o lo scrittore Simone Tempia che, ricordando il primo terribile lockdown in provincia di Bergamo, ha sperimentato come la comunicazione metta in relazione profonda con l’altro, in ogni situazione. Siamo le storie che raccontiamo: Natalia Pazzaglia, consulente, ha rivelato la ricetta dell’autenticità di una narrazione, basata sulla capacità di mettere a nudo le nostre fragilità. L’art director pubblicitario Paolo Iabichino, infine, ha messo a fuoco quanto i temi di sostenibilità, inclusione, ambiente e cura stiano contaminando il mondo Corporate. Una grande opportunità di fare squadra per generare impatto. La Civil Week di Milano ha smosso tante realtà medio piccole del non profit. Meno le grandi, che faticano di più a fare rete. Intanto il percorso per ridefinire il fundraising è cominciato, e l’importante è che non stiamo tentando di farlo da soli.

 

Valeria Vitali

Dopo una laurea in Scienze Politiche presso Università degli studi di Pavia e un Master in Cooperazione e Sviluppo a Barcellona, ha iniziato il suo percorso professionale in Italia, occupandosi di comunicazione, per poi allargare i suoi orizzonti all’estero. È proprio qui che nasce l’idea di Rete del Dono, l’idea di diffondere in Italia una rivoluzione culturale che avvicini le persone al dono, inteso come gesto di impegno civile. L’innovazione digitale ha fatto la sua parte, facilitando e dando maggior concretezza a questo progetto costruito insieme ad Anna Siccardi.

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