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Crowdfunding

Azione Cattolica di Milano: da volontari a Personal Fundraiser

By Settembre 14, 2023Settembre 15th, 2023No Comments3 min read

Sei giovani in partenza per il Kurdistan iracheno, con la speranza che questa esperienza possa arricchire se stessi e le persone che incontreranno sulla loro strada. Ma anche quelle che lasceranno a casa, coinvolgendole in una raccolta fondi per portarle un po’ con sé in questo viaggio. Così è nata la campagna Sei volontari a Erbil che dimostra come, ancora una volta, il fundraising legato alla cooperazione internazionale passa dal Personal Fundraising.

La collaborazione con Terre des Hommes

“L’opportunità del viaggio nasce da Miriam, che da 8 anni lavora a Erbil per Terre des Hommes Italia” racconta Luana dalla Mora, Responsabile della Comunicazione di Azione Cattolica Ambrosiana. “Ora che la situazione nella regione è stabile, abbiamo potuto attivare un campo di volontariato in cui coinvolgere alcuni giovani di AC”. All’appello hanno risposto Erica, Gaia, Laura, Noemi, Silvia e Giuseppe, studenti universitari desiderosi di confrontarsi con una cultura diversa e conoscere da vicino la realtà dei rifugiati in un paese martoriato dalla guerra. “Partiranno a fine settembre, per collaborare alle attività di educative e di animazione nei centri diurni gestiti da Terre des Hommes”.

Obiettivo più che raddoppiato

In attesa della partenza, però, i ragazzi non sono voluti restare con le mani in mano: da qui l’idea di raccogliere fondi e materiale scolastico da destinare ai progetti che visiteranno. “Il primo obiettivo di raccolta, 3.500 euro, è stato sbriciolato in poche settimane nonostante siamo partiti a inizio agosto. Ora la cifra è più che raddoppiata”. E pensare che Azione Cattolica è rimasta nelle retrovie, valorizzando – in pieno stile AC – il protagonismo di questi giovani e affidandosi al loro spirito di inventiva. “Comunicheremo il progetto ai nostri soci, tramite Newsletter, solo a pochi giorni dalla partenza e questo incrementerà ulteriormente le donazioni”.

La cura dei volontari Personal Fundraiser

L’associazione ha compiuto l’unico lavoro davvero indispensabile in questi casi: la cura dei Personal Fundraiser. “È la prima esperienza per tutti, così con il prezioso aiuto di Rete del Dono abbiamo organizzato dei momenti di formazione e creato un gruppo WhatsApp per coordinarci e condividere consigli e best practices”. “Ogni Personal Fundraiser può trovare il suo canale per raggiungere il proprio obiettivo” aggiunge Stefano Padoan, consulente di Fundraising sul progetto. “C’è chi sta valorizzando la sua vena artistica, chi conta di realizzare un progetto di filmmaking sul campo, chi ha puntato sulla coesione del suo paese d’origine per mobilitarlo in blocco a suon di passaparola”.

Tra digitale e strumenti vintage

Da dei giovani studenti ci si aspetterebbe un massiccio uso dei social. “Invece finora hanno puntato quasi esclusivamente sul racconto di persona, un modo più ‘caldo’ per introdurre stati e messaggi WhatsApp e Telegram. Qualcuno userà le stories di Instagram per diffondere ulteriormente il link della campagna. E c’è anche chi, alla vecchia maniera, ha organizzato un incontro nel proprio oratorio e sta facendo girare per il paese un volantino personalizzato, guadagnandosi anche un’uscita sul giornale”. E la risposta ha sorpreso un po’ tutti, sia per la prontezza delle persone più vicine che per la generosità di anonimi. Ma soprattutto per i tanti messaggi di supporto di amici del cuore o sconosciuti.

Crowdfunding? Più facile farlo che spiegarlo

Tanti infatti si aspettano, pretendono quasi una restituzione dell’esperienza di cui ormai, da donatori, si sentono un po’ parte. “Il gruppo vuole aggiornare sulle attività non solo dopo, ma anche durante il campo con foto e video” spiega Luana. “Aver lanciato questa raccolta, al di là del riscontro economico, ha aiutato questi giovani a fare gruppo: da agosto con la testa sono già in Iraq. È come se il loro viaggio fosse iniziato due mesi prima con questa campagna. La lezione, per loro e l’associazione, è che il Crowdfunding è più facile farlo che spiegarlo”.

Aldo Lubrani

Laureato con lode in Relazioni Internazionali presso Università degli studi Roma Tre, Master in Europrogettazione presso Europa Business School di Bologna. Google Digital Training Certificate. Lavoro da anni nel settore Digital, Fundraising e Non Profit. Su Rete del Dono ricopro il ruolo di Project Manager nell'ambito Comunicazione, Digital e Personal Fundraising. Appassionato di viaggi, natura, pittura.

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