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Il surriscaldamento globale è un cambiamento di origine antropica che sta provocando danni irreparabili all’ambiente: ecco che cosa si deve fare per contrastarlo

 

Il surriscaldamento globale è un tema al centro dell’attenzione da decenni, strettamente correlato al cambiamento climatico, o meglio crisi climatica. Sappiamo che fenomeni come ondate di caldo e cambiamenti nella temperatura media globale sono sempre esistiti, così come è ormai universalmente noto che l’aumento della temperatura media al quale stiamo assistendo non ha precedenti. Sappiamo anche che la causa del riscaldamento globale è da attribuire totalmente alle attività umane, che nei decenni hanno determinato una eccessiva concentrazione di gas serra nell atmosfera.

 

La riduzione delle emissioni è al centro dell’ Accordo di Parigi e di altri patti internazionali. Tuttavia, le azioni pratiche che è necessario intraprendere a livello globale per ridurre le emissioni e la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera sono ancora troppo vaghe e scarsamente vincolanti. Scopriamo quindi più nel dettaglio in che cosa consiste questo processo, quali sono le conseguenze del surriscaldamento globale e cosa fare per limitarlo.

 

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Che cosa si intende per surriscaldamento globale?

Per capire cos’è il surriscaldamento globale bisogna partire dall’effetto serra. Esiste un effetto serra naturale e benefico: la superficie terrestre assorbe parte dei raggi solari; la parte restante viene trattenuta dall’atmosfera e poi reindirizzata verso la Terra grazie alla presenza di alcuni gas, tra i quali il principale gas è proprio l’anidride carbonica. Questo processo è positivo perché, in assenza di atmosfera, molti raggi solari si disperderebbero nello spazio e la temperatura sul Pianeta sarebbe troppo bassa per la vita umana.

 

Questo processo virtuoso si basa su un delicato equilibrio che l’uso dei combustibili fossili ha nettamente sbilanciato. La quantità di anidride carbonica presente nell’atmosfera è aumentata a tal punto da rendere eccessiva la quantità di raggi solari trattenuti dall’atmosfera e rimbalzati sulla crosta terrestre. Così, la temperatura ha iniziato a crescere determinando il surriscaldamento globale.

 

Surriscaldamento globale: cause

Cosa ha provocato il surriscaldamento globale?  La risposta è da ricercare esclusivamente nelle attività antropiche, cioè umane, che stanno causando un aumento nell’ emissione di gas serra. In particolare:

  • utilizzo di combustibili fossili per produrre energia e alimentare i trasporti;
  • deforestazione;
  • allevamenti intensivi e agricoltura intensiva (produzione di grandi quantità di metano e utilizzo di fertilizzanti);
  • processi industriali e smaltimento dei rifiuti.

 

Quando è iniziato il surriscaldamento climatico?

Anche se nel corso della storia del nostro Pianeta si sono succedute diverse fasi di sbalzi climatici, il riscaldamento climatico al quale stiamo assistendo da ormai un secolo e mezzo è completamente differente perché è causato dalle attività umane, dunque non ha nulla di naturale. Possiamo individuare la Rivoluzione Industriale, alla fine del XVIII secolo, come punto di innesco di questo processo. Da quel momento, l’uomo ha iniziato a rilasciare nell’atmosfera terrestre milioni di tonnellate di CO2 e altri gas serra. Negli ultimi decenni del XX secolo e inizio del XXI secolo il riscaldamento globale è diventato molto più pronunciato e riconosciuto a livello mondiale. Gli anni ‘80 e ‘90 hanno visto un aumento accelerato delle temperature, e questo trend è continuato nel XXI secolo. Gli ultimi decenni hanno registrato alcuni degli anni più caldi mai documentati.

 

Conseguenze surriscaldamento globale

Quali sono i danni causati dal riscaldamento globale? I danni sono molteplici e stanno mettendo a rischio la sopravvivenza della specie umana sul Pianeta Terra. Le conseguenze sono evidenti: il restringimento dei ghiacci marini artici e dei ghiacciai montani, l’erosione delle coste, l’aumento del livello del mare, le prolungate stagioni degli incendi, la siccità, le alluvioni, le ondate di calore, gli tsunami, i cicloni e altri eventi meteorologici estremi. Tutto ciò si ripercuote sulla biodiversità – con specie animali e vegetali che si spostano per necessità da un ecosistema all’altro – e sulla vita di intere popolazioni, che stanno subendo danni incommensurabili e saranno presto costrette ad abbandonare le proprie terre. Altre conseguenze sono i raccolti agricoli ridotti, la diffusione di malattie infettive legate al caldo, le perdite economiche di intere società.

 

Cosa si sta facendo per combattere il riscaldamento globale?

Uno dei documenti cardine legati al tema del riscaldamento globale è l’Accordo di Parigi, siglato nel corso della COP21 del 2015. I firmatari si sono impegnati a mantenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali, con sforzi per limitare l’aumento a 1,5°C. In pratica, sarà difficile rispettare questi obiettivi che sarebbero davvero essenziali, e inoltre lo stesso Accordo di Parigi ha lasciato aperte diverse questioni. L’ultima Conferenza delle Parti, la COP28 tenutasi a Dubai nel 2023, per la prima volta ha ufficialmente riconosciuto che i combustibili fossili sono la causa principale del cambiamento climatico. Tuttavia, secondo diversi osservatori l’accordo non è stato sufficientemente ambizioso, in quanti opta per una transizione piuttosto che un’uscita completa dai combustibili fossili entro il 2050​.

 

Al contempo, l’Unione Europea ha adottato una serie di misure significative per combattere il riscaldamento globale, tutte nell’ambito del Green Deal europeo. In particolare, la Legge sul Clima Europeo stabilisce l’obiettivo legalmente vincolante di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, con una tappa intermedia che prevede la riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. È chiaro che l’unica strada da percorrere per contrastare il surriscaldamento globale è l’abbandono dei combustibili fossili, in favore delle energie rinnovabili. Questo passaggio non è però così semplice da attuare in concreto perché sono numerose le resistenze sul piano economico, così come le risorse a disposizione dei diversi Paesi.

 

Cosa fare contro surriscaldamento globale?

Combattere il surriscaldamento globale richiede un’azione concertata a livello individuale, comunitario, aziendale e governativo. Anche se sono le azioni globali a incidere in maniera più significativa, possiamo comunque comportarci in modo responsabile adottando comportamenti che riducono il consumo energetico, come spegnere le luci quando non sono necessarie, utilizzare elettrodomestici ad alta efficienza energetica e migliorare l’isolamento delle abitazioni. Possiamo optare per mezzi di trasporto a basse emissioni come biciclette, trasporti pubblici o veicoli elettrici, ridurre il consumo di carne e prodotti lattiero-caseari, che hanno un elevato impatto ambientale, e preferire alimenti di origine vegetale.

 

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Aldo Lubrani

Laureato con lode in Relazioni Internazionali presso Università degli studi Roma Tre, Master in Europrogettazione presso Europa Business School di Bologna. Google Digital Training Certificate. Lavoro da anni nel settore Digital, Fundraising e Non Profit. Su Rete del Dono ricopro il ruolo di Project Manager nell'ambito Comunicazione, Digital e Personal Fundraising. Appassionato di viaggi, natura, pittura.

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