Skip to main content

Il tedoforo è colui o colei che porta la fiaccola olimpica per un tratto della staffetta che la condurrà alla sede dei giochi: un ruolo prestigioso che incarna i valori di amicizia, rispetto e collaborazione

 

Come si chiama l’uomo che porta la fiaccola olimpica?

La persona che porta la fiaccola olimpica si chiama tedoforo. La parola tedoforo deriva infatti da “teda”, che significa “fiaccola cerimoniale”. Da tradizione, la fiamma olimpica viene accesa a Olimpia, in Grecia, durante una cerimonia che vede Giunone, sacerdotessa del tempio di Era – interpretata da un’attrice – innescare il fuoco usando uno specchio. Inizia così il viaggio della torcia olimpica, trasportata fino alla cerimonia di apertura dai tedofori, tramite staffetta. Qui,  l’ultimo tedoforo accenderà il braciere che continuerà ad ardere durante i giochi olimpici.

 

Attivati anche tu

 

Quanti sono i tedofori?

Il numero di tedofori varia per ogni edizione dei giochi olimpici; dipende dalla lunghezza del percorso e dalle specifiche organizzative del Comitato Olimpico della nazione ospitante. Ad esempio, alle Olimpiadi estive di Tokyo 2020 circa 10.000 tedofori hanno partecipato alla staffetta della fiaccola olimpica, che ha coperto un percorso di circa 121 giorni attraverso il Giappone. Alle Olimpiadi di Pechino 2008 sono stati ben 21.880, più del doppio. Probabilmente per le Olimpiadi di Parigi 2024 saranno ancora una volta circa 10.000, mentre non è ancora stato stabilito il numero di tedofori che guideranno la fiamma verso Milano e Cortina d’Ampezzo per le Olimpiadi invernali del 2026.

 

Chi fu il primo tedoforo?

Il primo tedoforo nella storia delle moderne Olimpiadi fu Konstantinos Kondylis, un atleta greco. Egli ebbe l’onore di portare la fiaccola olimpica durante la prima staffetta della fiaccola, che fu introdotta per le Olimpiadi di Berlino del 1936. Kondylis era un soldato ma, simbolicamente, depose le armi, si tolse l’uniforme e intraprese la staffetta in tenuta sportiva. Tra i primi atleti più noti che accesero il fuoco nello stadio si ricorda poi il finlandese Paavo Nurmi, nove volte campione olimpico, nel 1952.

Nel corso degli anni, molti tedofori famosi hanno partecipato alla staffetta della fiaccola olimpica nell’ultimo tratto, portando la torcia come simbolo di pace, unità e speranza. Tra i tanti nomi di spicco ricordiamo Muhammad Ali (Atlanta 1996), Cathy Freeman (Sydney 2000), Stefania Belmondo (Torino 2006), Li Ning (Pechino 2008).

 

Attivati anche tu

 

Cosa simboleggia la fiaccola?

La fiaccola olimpica rappresenta la pace e l’amicizia tra le nazioni. Il suo viaggio attraverso diversi Paesi e comunità prima di ogni edizione dei giochi promuove un messaggio di unità e collaborazione internazionale. Allo stesso tempo collega le Olimpiadi moderne con le antiche Olimpiadi greche, simboleggiando la continuità storica e culturale dei giochi. Inoltre, il fuoco – al quale gli antichi greci attribuivano una connotazione divina – è storicamente un simbolo di conoscenza, illuminazione e civiltà. Portare la fiaccola olimpica significa diffondere questi valori, con il fuoco che illumina il cammino verso un futuro di progresso e collaborazione.

 

Come vengono scelti i tedofori?

I tedofori possono essere atleti, celebrità, persone comuni, giovani e anziani, di ogni etnia e nazionalità. La selezione dei tedofori varia da edizione a edizione, ma l’obiettivo è rappresentare una vasta gamma di persone che incarnino i valori olimpici. Ad esempio, Yoshinori Sakai aprì i giochi di Tokyo 1964. Non era famoso, ma essendo nato ad Hiroshima il 6 agosto 1945, nel giorno del lancio della bomba atomica, fu scelto come simbolo della rinascita del Giappone dopo la seconda guerra mondiale.

Non è comunque sempre strettamente necessario che si presentino circostanze così particolari: anche cittadini comuni possono diventare tedofori. In occasione delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026 sono stati creati il progetto Team26 e la digital community Fan26 per vivere i giochi in prima persona come volontari e volontarie e candidarsi anche al prestigioso ruolo di tedoforo.

 

Attivati anche tu

Francesca Gervasoni

Laureata in Filosofia presso Università degli studi di Milano, ha un’esperienza di 15 anni nel mondo delle agenzie di comunicazione per il mondo profit. Nel 2012 cambia vita e approda su Rete del Dono, dove mette in pratica quello che ha imparato nella precedente vita professionale, per aiutare ONP e aziende ad attivare campagne di raccolta fondi non profit. In Rete del Dono, ricopre il ruolo di Head of Charity Program e si occupa dei rapporti con le aziende.

Lascia un commento