Una panoramica sui principali aiuti economici per malati di Alzheimer, come ottenerli e come organizzare una raccolta fondi per integrarli
L’Alzheimer è una malattia invalidante e degenerativa che coinvolge e investe non soltanto il malato, ma anche i suoi familiari e le persone che se ne prendono cura. Esistono diversi aiuti economici per malati di Alzheimer erogati dallo Stato. Pensione di invalidità, legge 104, indennità di accompagnamento, amministratore di sostegno. La maggior parte di questi contributi va richiesta all’Inps, sempre insieme ad un certificato medico. Vediamo nel dettaglio i singoli aiuti economici per malati di Alzheimer e come raccogliere ulteriori fondi con una campagna dal basso.
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Quanto prende di pensione un malato di Alzheimer?
Il malato di Alzheimer può richiedere la pensione di invalidità civile presentando domanda e certificato medico all’Inps. La commissione medica stabilità, nel corso di una visita, il riconoscimento dell’invalidità e la sua percentuale. L’importo dipende dal grado di invalidità riconosciuto e dall’eventuale diritto a ulteriori prestazioni, come l’indennità di accompagnamento.
Chi soffre di Alzheimer ha diritto alla 104?
Sì, le persone affette da malattia di Alzheimer hanno diritto ai benefici previsti dalla Legge 104, purché venga riconosciuta la loro condizione di disabilità grave. La Legge 104 si applica infatti a tutte le persone che hanno una disabilità fisica, psichica o sensoriale che causa una riduzione dell’autonomia personale tale da rendere necessario un intervento assistenziale permanente. La persona o il suo familiare deve presentare una domanda all’INPS, accompagnata da certificato medico. La domanda viene trasmessa alla ASL di competenza che convocherà la persona per una visita medica per valutare la gravità della disabilità.
La Legge 104 prevede:
- tre giorni di permesso mensile retribuito (o, in alternativa, permessi orari giornalieri) per il caregiver (familiare che assiste il malato);
- congedo straordinario retribuito fino a due anni per assistere il malato;
- diritto per il caregiver di scegliere una sede di lavoro più vicina al domicilio;
- agevolazioni fiscali per l’acquisto di ausili e attrezzature necessari per l’assistenza;
- accesso facilitato ai servizi sanitari e sociali.
Devono però sussistere tre condizioni:
- la persona malata deve avere almeno 65 anni;
- il caregiver deve abitare insieme o allo stesso numero civico della persona malata;
- il legame di parentela deve essere al massimo di terzo grado in assenza di parenti di primo o secondo grado.
Aiuti economici per malati di Alzheimer – indennità di accompagnamento
Il malato di Alzheimer ha diritto ad una indennità di accompagnamento, oltre alla pensione d’invalidità civile, poiché col tempo non sarà più autonomo nella vita quotidiana. L’importo per il 2024 è pari a 531,76 euro mensili. Anche in questo caso la domanda va inviata all’Inps insieme al certificato medico.
Amministratore di sostegno
La Legge n. 6 del 9 gennaio 2004 introduce nel codice civile italiano la figura dell’amministratore di sostegno. Questa legge è particolarmente rilevante per i caregiver delle persone malate di Alzheimer, poiché offre un meccanismo legale per supportare e proteggere i diritti di chi non è più in grado di prendere decisioni autonomamente. Il giudice tutelare può nominare un amministratore di sostegno per una persona che, a causa di malattie come l’Alzheimer, non è in grado di gestire i propri interessi. La nomina può essere richiesta dallo stesso interessato, dai familiari, dai conviventi, dal pubblico ministero o dai servizi sociali.
L’amministratore ha il compito di assistere o rappresentare la persona in tutte o alcune delle attività necessarie per la gestione della vita quotidiana: gestione del patrimonio, assistenza medica, cura personale e decisioni legate alla salute. Ovviamente deve agire nell’interesse della persona assistita, tenendo conto delle sue esigenze e delle sue volontà, quando possibile.
Fondo per l’Alzheimer e le demenze
Il 30 marzo 2022, il governo ha approvato il Decreto sul Fondo per l’Alzheimer e Demenze, stanziando per un triennio 14 milioni e 100mila euro per le Regioni e le Province Autonome e 900mila euro per l’Istituto Superiore di Sanità. Nel 2024 il Fondo è stato incrementato di 4,9 milioni di euro per il 2024 e di 15 milioni rispettivamente per il 2025 e il 2026. Obiettivo del Fondo è migliorare gli interventi di prevenzione, diagnosi e trattamento per i malati di Alzheimer sul territorio nazionale. Gli investimenti sono dedicati alla ricerca, al monitoraggio, alla sperimentazione di nuove forme di riabilitazione, anche in telemedicina. Questi soldi rappresentano quindi indirettamente un aiuto per malati di Alzheimer.
Aiuto familiari malati Alzheimer tramite raccolta fondi
Oltre agli aiuti economici per malati di Alzheimer previsti dallo Stato, familiari, amici e conoscenti, oltre ai malati stessi, possono organizzare raccolta fondi per chiedere un contributo dal basso. Non sempre, infatti, i contributi previsti sono sufficienti ad affrontare situazioni che possono diventare molto complicate, stravolgendo la vita di più persone. Su piattaforme di crowdfunding come Rete del Dono è possibile organizzare una raccolta fondi spiegando la situazione e chiedendo il contributo dei donatori.
È importante raccontare con trasparenza e in modo approfondito, chiedendo anche un piccolo contributo, e tenere aggiornati i donatori sull’andamento della campagna. È ugualmente importante essere specifici: per qualche scopo si stanno raccogliendo fondi? Ad esempio, per acquistare uno strumento terapeutico, per cambiare un letto che non è più adeguato, per realizzare una stanza in più all’interno di una casa… qualunque cosa, purché concreta. Le persone che sceglieranno di donare potranno farlo in totale sicurezza e semplicità direttamente tramite il portale di crowdfuding.