Skip to main content

Le APS, associazioni di promozione sociale, sono enti del Terzo settore che portano avanti attività nell’interesse generale. Ecco come funzionano e in che cosa si distinguono da altre organizzazioni del Terzo settore

Le associazioni di promozione sociale (APS) sono associazioni riconosciute dal Terzo settore che si occupano di attività di interesse generale a favore dei propri associati o di persone esterne. Nel vasto mondo del volontariato e del Terzo settore, le APS rappresentano una forma piuttosto diffusa. Le associazioni di promozione sociale sono molto simili alle associazioni di volontariato, ma con una differenza fondamentale: in alcuni casi le APS possono pagare i propri soci. Vediamo meglio in che cosa consistono e di che cosa si occupano.

Cosa si intende per APS?

Le associazioni di promozione sociale sono enti del Terzo settore che, grazie al lavoro volontario dei propri associati, portano avanti attività di interesse generale. Le associazioni di promozione sociale (APS) sono state introdotte nell’ordinamento italiano dalla legge 383/2000. Il Codice del Terzo settore le identifica come enti del Terzo settore. Quindi devono rispettarne i requisiti essenziali previsti, dall’assenza di fini di lucro allo svolgimento dell’attività di interesse generale, fino alla iscrizione al Runts, il Registro unico nazionale del Terzo settore.

La peculiarità dell’APS è che deve assumere la forma dell’associazione, riconosciuta o non riconosciuta. Le associazioni di promozione sociale possono utilizzare lavoro autonomo e lavoro dipendente, anche da parte degli associati, e ovviamente sempre al fine del perseguimento dei propri obiettivi specifici o dell’interesse generale. Non è invece possibile riconoscere come APS enti che richiedano una quota patrimoniale o quota associativa e che pongano altri limiti all’accesso.

Cosa può fare una associazione di promozione sociale?

L’associazione APS di promozione sociale:

  • può occuparsi di attività commerciali, purché la finalità sia sempre l’interesse generale;
  • si può dotare di personale stipendiato
  • e al contempo può avere volontari (e di solito si fonda soprattutto sul lavoro dei volontari)
  • può pagare i dipendenti dell’organo direttivo.

Per quanto riguarda l’area di intervento, non ci sono vincoli o particolari indicazioni: le associazioni di promozione sociale possono occuparsi di ogni tematica, purché l’esito sia l’interesse generale. Qualunque sia dunque il tema di cui si occupano, possono mettere in atto diverse azioni, tra le quali attività di raccolta fondi, formazione culturale, promozione nei confronti della comunità. Ad esempio, un’associazione culturale che si occupa della tutela dei beni architettonici di un territorio, può essere una APS, così come un’associazione attiva in ambito sportivo.

Quando un’associazione diventa APS?

L’associazione promozione sociale diventa tale tramite costituzione ufficiale con una scrittura privata registrata autenticata o con atto pubblico. Il Codice del Terzo settore spiega cosa deve contenere tale scrittura:

  • la finalità civica, solidaristica e di utilità sociale perseguita;
  • l’assenza di scopo di lucro;
  • l’attività di interesse generale;
  • il patrimonio iniziale e la sede legale;
  • le regole sull’amministrazione, l’ordinamento e la rappresentanza dell’associazione;
  • gli obblighi e i diritti degli associati;
  • i requisiti per l’ammissione di nuovi associati e la procedura relativa;
  • la nomina dei primi componenti degli organi sociali obbligatori e, se l’APS lo prevede, del soggetto incaricato della revisione legale dei conti;
  • le norme sul conferimento del patrimonio residuo in caso di estinzione o scioglimento;
  • l’eventuale durata dell’ente.

Le norme di funzionamento dell’APS sono invece contenute nello statuto, che fa sempre parte dell’atto costitutivo.

Quanti volontari deve avere una APS?

L’APS deve essere composta da almeno sette persone fisiche o tre associazioni di promozione sociale. I soci possono anche essere altri enti del Terzo settore o realtà senza scopo di lucro ma nella quota massima del 50%. Alcune eccezioni sono previste per gli enti che si occupano di sport.

Abbiamo visto inoltre che le APS possono dotarsi di lavoratori autonomi o dipendenti: è importante ricordare che il numero dei lavoratori non deve essere superiore al 50% dei volontari o al 5% degli associati.

Quanto costa registrare un APS?

L’associazione di promozione sociale gode di diversi esoneri e agevolazioni fiscali. Di fatto, l’unico costo per la costituzione è quello dell’imposta di registro ed è pari a 200 euro. Le marche da bollo non vanno pagate dalle APS. Inoltre, per quanto riguarda altre agevolazioni, le APS possono detrarre le erogazioni fino al 30% della somma elargita e fino a 30.000 euro totali.

Come funziona un’associazione APS?

La gestione di un’associazione di promozione sociale coinvolge diverse attività che vanno dalla pianificazione strategica alla gestione operativa quotidiana. Innanzitutto occorre stabilire la missione dell’associazione e gli obiettivi che desidera raggiungere. È poi necessario, come abbiamo visto, redigere uno statuto e costituire un consiglio direttivo responsabile della gestione generale dell’associazione.

In seguito, l’APS elabora un piano strategico che definisce le attività e le iniziative necessarie per raggiungere tali obiettivi. Questo piano dovrebbe includere una pianificazione finanziaria, una valutazione dei rischi e delle opportunità, una strategia di comunicazione e marketing e una pianificazione delle risorse umane. Molto importante è stabilire anche un sistema di contabilità per monitorare le entrate e le spese dell’associazione, così come organizzarsi per cercare forme di finanziamento come donazioni, sponsorizzazioni, sovvenzioni o attività di raccolta fondi.

Elisa Rosso

Laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso Università di Torino, lavora da sempre nel non profit e nel sociale con un significativa esperienza nel settore raccolta fondi di grandi e piccole ONP (Amnesty International e NutriAid). Nell’autunno 2016 approda in Rete del Dono, dove si occupa di dare assistenza e consulenza alle ONP e alle Fondazioni per la promozione dei loro progetti e l'ottimizzazione delle campagne di raccolta fondi.

Leave a Reply