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Il community fundraising è un’attività di raccolta fondi che pone al centro le comunità locali; un’opportunità per i cittadini e per le aziende, che possono offrire un contributo determinante

 

Sempre più aziende scelgono di sostenere progetti di community fundraising, contribuendo in questo modo allo sviluppo del territorio in cui si trovano. Una scelta dettata non soltanto dalla volontà di sostenere iniziative benefiche, ma anche dal ritorno positivo in termini di immagine e relazioni che questa attività determina.

 

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Cos’è il community fundraising

Il community fundraising è una pratica di raccolta fondi che coinvolge direttamente la comunità locale o un gruppo di persone accomunate da interessi, obiettivi o cause comuni. Questo tipo di fundraising si basa sul principio che una comunità, unendo le proprie risorse e i propri sforzi, può sostenere progetti o iniziative che ritiene importanti. Protagonisti sono i singoli cittadini e le diverse realtà che animano un territorio: famiglie, imprese locali, scuole, chiese e altre organizzazioni.

Gli sforzi della raccolta fondi sono generalmente destinati a cause che hanno un impatto diretto sulla comunità stessa, come progetti educativi, eventi culturali, miglioramenti infrastrutturali, programmi di assistenza sociale e altre iniziative locali. Spesso i membri della comunità partecipano volontariamente sia come donatori che come organizzatori delle attività di raccolta fondi. Questo crea un senso di appartenenza e solidarietà. Inoltre, poiché i fondi raccolti vengono utilizzati per progetti dedicati alla comunità, i donatori possono vedere concretamente l’impatto del loro contributo.

 

Esempi di community fundraising

Il community fundraising può assumere molte forme diverse a seconda della creatività, delle risorse e delle esigenze della comunità coinvolta:

 

Il ruolo delle aziende

Il community fundraising parte dal basso ma ha bisogno di risorse per ottenere risultati importanti. In questo processo le aziende locali giocano un ruolo cruciale. Se è vero che il contributo di un’azienda può essere determinante in una raccolta fondi, è anche vero che per un’azienda è fondamentale stringere relazioni positive sul territorio e guadagnare visibilità. In che modo un’azienda può quindi offrire il suo contributo?  Le possibilità sono molteplici:

  • sponsorizzazioni finanziarie (ad esempio l’azienda può coprire i costi vivi per l’organizzazione di un concerto o di una cena);
  • donazione in denaro per la causa in oggetto;
  • offerta di spazi, attrezzature o strumenti aziendali a titolo gratuito (ad esempio uno spazio per un evento);
  • donazione di oggetti per aste o mercatini;
  • partecipazione dei dipendenti e dei dirigenti in qualità di volontari all’organizzazione della raccolta fondi (le ore di volontariato saranno regolarmente pagate ai dipendenti dall’azienda);
  • divulgazione dell’iniziativa di raccolta fondi tramite i propri canali online e offline;
  • offerta di servizi professionali gratuiti, come consulenza legale, contabilità, marketing o supporto tecnologico;
  • stabilire partnership a lungo termine con organizzazioni no-profit locali, sostenendo progetti e iniziative in modo continuativo.

 

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Valeria Vitali

Dopo una laurea in Scienze Politiche presso Università degli studi di Pavia e un Master in Cooperazione e Sviluppo a Barcellona, ha iniziato il suo percorso professionale in Italia, occupandosi di comunicazione, per poi allargare i suoi orizzonti all’estero. È proprio qui che nasce l’idea di Rete del Dono, l’idea di diffondere in Italia una rivoluzione culturale che avvicini le persone al dono, inteso come gesto di impegno civile. L’innovazione digitale ha fatto la sua parte, facilitando e dando maggior concretezza a questo progetto costruito insieme ad Anna Siccardi.

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