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Il crowdfunding civico è una forma di finanziamento collettivo che coinvolge cittadini, istituzioni pubbliche e organizzazioni nella raccolta di fondi per progetti che mirano a migliorare la comunità o il territorio locale

 

Il crowdfunding civico è un ’ iniziativa di raccolta fondi che vede protagonista la pubblica amministrazione. Con il supporto di un ente pubblico, i cittadini uniscono le forze, insieme ad associazioni ed Enti del Terzo Settore,  per proporre campagne di raccolta fondi in ambiti sociali e culturali e per realizzare progetti di innovazione sociale con l’obiettivo di migliorare il territorio in cui essi vivono. Una forma di partecipazione dal basso, già adottata da diverse amministrazioni locali, che vede un concreto coinvolgimento da parte dei cittadini e che consente di trovare le risorse necessarie per finanziare progetti dall’elevato valore civico.

 

Cos’è il crowdfunding civico

Il crowdfunding civico è una forma di crowdfunding grazie alla quale un Comune o un altro ente pubblico co – finanzia attività di rilevanza sociale e culturale nei quartieri, proposte dai cittadini stessi. Può trattarsi di progetti di riqualificazione urbana, miglioramento di spazi pubblici, eventi culturali, progetti ambientali, iniziative educative e altro ancora. L’unico limite “naturale” del crowdfunding civico è rappresentato dai servizi e dalle attività ordinarie che pertengono alla pubblica amministrazione (ovvero tutte quelle attività per le quali i cittadini pagano le tasse, come la sanità pubblica o l’istruzione).

Ad esse, un progetto di crowdfunding civico aggiunge quel “di più” del quale le pubbliche amministrazioni, da sole, non possono occuparsi perché non hanno tempo e risorse sufficienti o perché non rientra nei loro compiti.   Il grande vantaggio del crowdfunding civico consiste nella partecipazione diretta dei cittadini alle scelte che riguardano la città in cui vivono. Infatti, in molti casi sono i cittadini stessi che scelgono quale progetto sostenere economicamente con una donazione. Possono seguire l’avanzamento del progetto, avere un ruolo attivo nel processo decisionale e vedere con i loro occhi come vengono utilizzati i fondi raccolti. È una forma di finanziamento e un’opportunità che tutti gli enti locali possono mettere in pratica, dai piccoli Comuni alle Regioni.  

 

Come funziona

Il crowdfunding civico può seguire diverse strade. Una prima modalità, vede la pubblica amministrazione lanciare il progetto di crowdfunding civico, spesso dopo aver raccolto le istanze dei cittadini e delle diverse realtà attive sul territorio. Ad esempio, questa strada potrebbe essere seguita in caso di una calamità naturale, quando il Comune deve urgentemente occuparsi di ripristinare un servizio o restaurare un edificio o una infrastruttura. Ma anche per organizzare un evento culturale o riqualificare un’area urbana. In questo caso, solitamente la pubblica amministrazione crea una propria piattaforma di crowdfunding online, un sito dedicato esclusivamente all’iniziativa e alla raccolta fondi.

Una seconda forma di crowdfunding civico consiste nella partecipazione di enti, associazioni o gruppi di cittadini a una call o a un bando pubblico lanciato dall’amministrazione. Saranno i singoli cittadini a scegliere il progetto che desiderano sostenere, donando in diversi modi, quasi sempre online tramite piattaforme di crowdfunding. I fondi verranno poi riversati sulla proposta che ha ottenuto il consenso maggiore e la pubblica amministrazione provvederà a finanziare la quota restante. Questo metodo è quello che prevede la massima partecipazione dei cittadini e può essere considerato quello più trasparente e democratico in assoluto.   Esistono poi formule ibride di crowdfunding civico che prevedono la collaborazione con un’azienda privata che può mettere a disposizione ricompense o risorse finanziarie per la realizzazione di campagne di crowdfunding con una ricaduta positiva sul territorio.  

 

Esempi di crowdfunding civico

Il Comune di Milano è stato uno dei primi a sperimentare progetti di crowdfunding civico, contribuendo alla realizzazione di iniziative di innovazione sociale promosse da 20 realtà non profit, con un cofinanziamento pari al 60% del budget. A Savignano sul Panaro il Comune ha attivato una sua campagna all’interno di una piattaforma di crowdfunding per rinnovare i cortili delle scuole primarie, mentre il Comune di Soliera ha selezionato quattro progetti tra quelli proposti dagli abitanti della città per riqualificare il territorio, supportare i giovani e la cultura.

Il Comune di Bologna ha invece creato la propria piattaforma di crowdfunding (in collaborazione con GINGER – Gestione Idee Nuove e Geniali in Emilia Romagna) per ristrutturare i portici di San Luca: un progetto apripista in questo settore, attivato nell’ormai lontano 2013, che ha coinvolto 7.111 donatori tra cittadini e aziende private per raccogliere i 300mila euro necessari alla realizzazione dell’opera di restauro, fortemente sentita e voluta dagli abitanti di Bologna. Il Comune in questo caso ha partecipato donando 100mila euro.  

 

 

Valeria Vitali

Dopo una laurea in Scienze Politiche presso Università degli studi di Pavia e un Master in Cooperazione e Sviluppo a Barcellona, ha iniziato il suo percorso professionale in Italia, occupandosi di comunicazione, per poi allargare i suoi orizzonti all’estero. È proprio qui che nasce l’idea di Rete del Dono, l’idea di diffondere in Italia una rivoluzione culturale che avvicini le persone al dono, inteso come gesto di impegno civile. L’innovazione digitale ha fatto la sua parte, facilitando e dando maggior concretezza a questo progetto costruito insieme ad Anna Siccardi.

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