Il digital fundraiser è il responsabile della ricerca e raccolta fondi online per un’organizzazione che opera nel terzo settore: ecco in che cosa consiste il suo lavoro e come intraprendere questa strada
Il digital fundraiser è un professionista che si occupa di ricercare online fondi e risorse per le attività di una organizzazione non profit. Oggi buona parte dell’ attività di raccolta fondi può essere gestita online, perché il mondo digitale consente di raggiungere un ampio numero di persone in tempi estremamente più rapidi rispetto ai metodi tradizionali. Dalla donazione online ai social media, dalla raccolta fondi digitale alle campagne di email marketing, ogni strumento digitale può offrire opportunità importanti per il mondo del terzo settore e per le organizzazioni no profit.
Vediamo dunque in che cosa consiste il digital fundraising, o dgtl fundraising, e come diventare digital fundraiser, come raccogliere fondi online, puntando sul sito web ma non solo, quali sistemi di pagamento utilizzare e tutto quello che ogni organizzazione non profit dovrebbe fare per gestire una efficace raccolta fondi online.
Che cosa fa un fundraiser?
Il fundraiser è il professionista responsabile di raccogliere fondi per sostenere le attività e le cause dell’organizzazione per cui lavora. Ciò implica la pianificazione e l’esecuzione di varie attività di raccolta fondi, nonché la gestione delle relazioni con i donatori e la presentazione del lavoro dell’organizzazione al pubblico. Il fundraiser sviluppa e implementa strategie per raccogliere fondi in modo efficace tramite numerosi strumenti: eventi di raccolta fondi, campagne online, sponsorizzazioni, partnership con aziende o altre realtà del territorio. Si occupa al contempo della ricerca di opportunità di finanziamento da parte di fondazioni, aziende, enti pubblici locali, nazionali e internazionali, anche attraverso i diversi bandi che vengono emessi.
Oggi gran parte di queste attività si svolge online, o perlomeno con il supporto degli strumenti digitali. Possiamo quindi affermare che, nei fatti, ogni fundraiser oggi è anche un digital fundraiser. Ad esempio, anche l’organizzazione di un evento di raccolta fondi sul territorio richiede l’utilizzo del web per comunicare la data e coinvolgere i partecipanti. Così come la ricerca di sponsor e il primo contatto con enti e aziende. Raramente si organizzano raccolte fondi porta a porta o di persona, e comunque anche se presente questa attività deve comunque essere affiancata ad una forte presenza online.
Le principali attività del digital fundraiser
Scendiamo ora più nel concreto per capire quali sono le attività di cui il digital fundraiser si occupa quotidianamente:
- creazione e implementazione di strategie digitali per la raccolta fondi online tramite la definizione degli obiettivi, l’identificazione del pubblico di riferimento e la selezione delle giuste piattaforme e strumenti digitali da utilizzare;
- gestione dei social media per promuovere le campagne di raccolta fondi, condividere storie di impatto e coinvolgere i sostenitori;
- implementazione di campagne di email marketing e di newsletter per comunicare con i sostenitori e gli interessati, inviare aggiornamenti sulle attività dell’organizzazione e chiedere donazioni;
- utilizzo di piattaforme di crowdfunding per lanciare campagne di raccolta fondi online;
- utilizzo di sistemi di gestione dei donatori (database) per tracciare e gestire le donazioni online;
- monitoraggio delle prestazioni delle attività di fundraising online;
- creazione di contenuti digitali (video, immagini e storie) da utilizzare sui diversi canali online.
Tutte queste attività vengono svolte dal digital fundraiser in modo coordinato e integrato: l’obiettivo è quello di restituire un’immagine chiara della realtà per la quale si lavora e di creare una comunicazione riconoscibile e coinvolgente. Per questo il digital fundraiser deve essere il più profondo conoscitore della realtà per cui opera, esserne parte integrante, e dedicarsi ad essa con passione. Inoltre, spesso il digital fundraiser è anche la persona che si occupa di “traghettare” una realtà nata in un altro periodo storico nel mondo digitale, attualizzandola e rendendola competitiva.
Quali sono le differenze tra fundraising e crowdfunding?
Il crowdfunding, come abbiamo appena visto, è una delle attività che rientrano nella macro-categoria del fundraising. Entrambe le attività hanno a che fare con la raccolta fondi, ma il fundraising abbraccia diverse modalità, agendo a più ampio raggio. Non a caso esiste una professione dedicata, quella del digital fundraiser, che è anche colui o colei che sviluppa le campagne di crowdfunding. Il fundraiser lavora a tutto tondo per sostenere le attività di una organizzazione no profit, per fare quindi in modo che abbia le risorse per pagare i dipendenti, pagare l’eventuale affitto, e così via. Invece una campagna di crowdfunding mira a raccogliere fondi per un evento specifico e si svolge in un periodo di tempo limitato.
Le persone possono donare online in modo facile e sicuro tramite carta di credito o debito, sistemi di pagamento elettronico come PayPal o Satispay, o i più tradizionali bonifico bancario e bollettino postale. Anche grazie all’immediatezza e alla sicurezza dei sistemi di pagamento digitali, raccogliere fondi online è diventato uno dei metodi migliori per raggiungere gli obiettivi preposti. È importante che nel sito web dell’organizzazione sia presente una pagina dedicata alle donazioni, con spiegazioni semplici e pratiche, in modo da aiutare i potenziali donatori a portare a termine il proprio intento in modo semplice e veloce.
Come diventare un fundraiser?
La professione del fundraiser riunisce diverse abilità, competenze, conoscenze specifiche e tratti caratteriali. Richiede sicuramente un forte interesse e un’adesione al mondo del non profit e ai suoi valori. Molto spesso, infatti, chi si occupa di fundraising all’interno di un’organizzazione ha già maturato esperienza in altri ruoli, oppure ha fatto volontariato o comunque ha seguito molto da vicino questo ambiente, del quale conosce caratteristiche, opportunità e problemi. Per accedere a questa professione non occorre seguire un percorso di studi specifici, anche se una formazione in ambito umanistico con specializzazioni nei campi del marketing, della comunicazione o dell’economia gestionale possono sicuramente rivelarsi molto utili.
Al contempo è necessario diventare esperti nell’uso degli strumenti digitali utilizzati nel fundraising online, come i social media, le piattaforme di crowdfunding, i sistemi di gestione dei donatori e di email marketing. Diversi atenei hanno attivato master che riuniscono tutte queste materie, dedicati proprio a formare professionisti del digital fundraising: sono decisamente utili se si desidera candidarsi a posizioni lavorative presso le organizzazioni più grandi e strutturate. Infine, una volta acquisite le competenze di base, è comunque necessario continuare ad aggiornarsi costantemente, leggendo, seguendo corsi e webinar, perché il mondo digitale è in continuo cambiamento e sicuramente nasceranno nuovi strumenti utili per il professionista del digital fundraising.