Sono le donne e i giovani a confermarsi donatori, l’84% degli stessi dichiara di aver fatto almeno una donazione nel 2021. Il numero rassicurante riguarda l’aumento di Millennials e Gen Z, che nel 2021 confermano il balzo in avanti rispetto al 2020. Non solo, cresce anche la percentuale di Millennials (61%) che dona a più associazioni, mentre i più adulti prediligono donare per una sola non profit. Il futuro per le donazioni appare positivo, il 25% dei Millennials hanno affermato di voler donare di più in futuro, seguiti dalla Generazione X al 18%.
Il quadro che esce dall’edizione 2022 di Donare 3.0, la ricerca annuale di Rete del Dono e Paypal Italia sulle donazioni online, realizzata da BVA Doxa, racconta un paese sempre più digitale, ma che comunque non rinuncia al contante. Crescono infatti i donatori online soprattutto tra giovani e giovanissimi, che non vedono differenza tra web e offline, né tra pc o cellulare per effettuare le transazioni, mentre più si sale con l’età, più l’amore per il computer fisso ha la meglio sul mobile.
Ucraina
Il 60% di chi ha donato nel 2022, dice di aver donato per l’emergenza Ucraina. Sono numeri in linea con quanto successo durante la prima emergenza Covid. La tematica del momento attira sempre l’attenzione, e con essa anche la solidarietà degli italiani.
Salute prima di tutto
‘Salute e ricerca scientifica’ (54%) conferma il primato come l’area più scelta dai donatori, mentre cresce l’area ‘emergenza e protezione civile’ (35%), seguita da ‘tutela dell’ambiente e degli animali’ (28%) e ‘assistenza sociale’ (24%). Cresce inoltre la sensibilità verso la ‘tutela dei diritti e della pace’ (15%). In quanto a tipologie di donazione, crowdfunding (72%), donazioni ad associazioni (64%) e regali solidali (21%) proseguono il trend positivo iniziato nel 2020.
Paypal modalità preferita per le donazioni online
Tra le modalità di pagamento online, PayPal si conferma essere quella preferita (72%), seguita dalla carta di credito (63%). Inoltre, donare nel momento di un acquisto è una pratica che sta destando interesse, per il 37% ‘fare del bene mentre si fanno acquisti è un’ottima idea’, scelta gradita soprattutto alle donne e giovani under 24.
“Su PayPal Italia abbiamo lanciato il Give at Checkout – le donazioni per beneficenza che permettono agli utenti di donare 1 euro agli enti di beneficenza durante gli acquisti online – raccogliendo oltre 1 milione di euro, mentre sono 1,4 milioni quelli che in generale hanno donato a una non profit” conferma Maria Teresa Minotti, Country Director di PayPal.
Far sapere dove vanno le donazioni
C’è un dato che fa pensare. Per oltre il 50% dei donatori, non sono sufficienti, o sono del tutto mancanti, le informazioni su dove vadano i fondi raccolti. I sostenitori ricorsivi chiedono di avere informazioni sul sito. Mentre il 30% dei donatori vorrebbe averle sui social, ma con le dirette live. Lo strumento appare una risposta al timore di fake news e fregature. Come spiega Antonio Filoni, Head of Digital di Doxa, “Il digitale gioca un ruolo chiave, non è solo la modalità di pagamento che si digitalizza ma diventa virtuale il contatto, il dialogo e la relazione. Il mondo delle donazioni – a causa della Pandemia COVID 19 – ha dovuto rivoluzionare il proprio modo di relazionarsi con i propri donatori e sostenitori; siamo ancora in una fase di passaggio dove il digitale sta giocando un ruolo chiave”.
Il crowdfunding cresce
Risulta interessante la crescita costante del crowdfunding. “Il 21% dei donatori dice di aver partecipato a un crowdfunding, contro il 19% del 2020, in linea con i dati di Retedeldono che registrano un aumento del settore” conferma Valeria Vitali, co-founder di Rete del Dono. “Nonostante la pandemia, il crowdfunding è cresciuto. Sulla nostra piattaforma è cresciuto del 4%. E per il personal fundraising ha giovato della ripresa degli avvenimenti sportivi, ma anche degli eventi delle associazioni stesse”.
Quali sono le nuove sfide
Come ha giustamente concluso Paolo Venturi diventa pertanto strategico per le organizzazioni:
- abbracciare il modello ibrido, come le mangrovie che convivono liberamente in acque dolci e salate (cit. Floridi);
- ascoltare le nuove generazioni, matrici del cambiamento. Per loro è prioritario sentirsi utili ed essere parte attiva del cambiamento. Vanno con chi e dove ciò sia possibile;
- pensare al community fundraising come importante collante sul territorio quale driver di ingaggio e attivazione. La sfida ora è capire come strutturarlo e farlo vivere.
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