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Negli ultimi 10 anni, molti enti del Terzo Settore hanno utilizzato le piattaforme Meta come Facebook e Instagram per raccogliere donazioni online. La raccolta fondi con i social media è un modo facile e veloce che però, dal 1° luglio 2024, non è più disponibile in Europa. Ma è poi una notizia così catastrofica? Se anche la tua organizzazione non profit è in allarme, no panic: ecco alcune alternative a Meta per raccogliere fondi.

 

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Stop agli strumenti di raccolta fondi Meta

A partire dal 1° luglio 2024, Meta non ha reso più disponibili nello Spazio Economico Europeo i propri strumenti di raccolta fondi. Parliamo di funzionalità molto conosciute come le raccolte fondi per il compleanno e i pulsanti “Fai una donazione”, che probabilmente quasi tutte le organizzazioni non profit hanno sperimentato almeno una volta. Questo cambiamento impone di adattarsi e di guardare a nuovi approcci al digital fundraising che già esistono e hanno potenzialità anche maggiori: come ogni sfida, anche questa nasconde grandi opportunità.

Perché non hanno funzionato le raccolte fondi su Facebook

Se Instagram, sia per l’età degli utenti sia per una minore storia del social, non è mai stato un social rilevante in termini di donazioni, anche Facebook ha sempre mostrato molti limiti per il fatto di non essere mai stata una piattaforma di crowdfunding vera e propria.

  • Accesso ridotto ai dati sui donatori. Meta rendeva disponibili alle organizzazioni beneficiarie poche informazioni che potessero tornare utili per ulteriori campagne di fidelizzazione o su altri canali. Solo nome, cognome e indirizzo email di iscrizione alla piattaforma (che spesso non corrisponde a quello che poi si usa quotidianamente per la posta elettronica) e niente indirizzo fisico, data di nascita, ecc.
  • Report incompleti. Per monitorare l’andamento di una campagna le informazioni sulle transazioni di Meta erano troppo essenziali e non fornivano dati sufficienti. Spesso, nemmeno quelli necessari a rilasciare le ricevute fiscali di donazione.

 

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E adesso?

Oggi che il digital fundraising in Italia è più maturo, dimenticarsi di Meta non è poi così difficile. Soprattutto, permette agli ETS di accelerare la trasformazione digitale, dotarsi di strumenti proprietari efficienti e rivolgersi a piattaforme professionali di Crowdfunding e Personal Fundraising. Ciò non vuol certo dire disertare i social media: questi rimangono fondamentali nella creazione della community e nel lavoro di awareness propedeutico ad attirare donazioni, ma essi vanno considerati strumenti da parte alta del funnel e non più luoghi dove generare conversioni.

Alternative a Meta per raccogliere fondi

  • Sito web e landing page. Dalle piattaforme Meta ora gli utenti vanno portati su strumenti proprietari come il sito web dell’organizzazione o landing page create ad hoc per una singola campagna. Si tratta di un passaggio in più, però qui si possono personalizzare messaggi e contenuti e creare form di donazione anche più efficienti e – soprattutto – in grado di raccogliere i dati che davvero interessano all’organizzazione.
  • Email marketing. Le campagne di email marketing hanno tassi di conversione sempre incoraggianti, perché si rivolgono ad un target già selezionato. I CRM, inoltre, permettono di estrapolare qualsiasi dato sull’andamento di una campagna o sul comportamento di un singolo donatore.
  • Piattaforme di Crowdfunding e Personal Fundraising. Strumenti all in one come Rete del Dono permettono anche alle organizzazioni meno attrezzate sul piano digitale di creare campagne e landing page da diffondere su ogni canale. E la nostra esperienza ci insegna che, più che i social, a fare la differenza nel successo di una raccolta fondi sono i canali one to one come WhatsApp e direct mailing.
  • Personal Fundraising: i compleanni. Perché rinunciare alle raccolte fondi per i compleanni che così spontaneamente funzionavano su Facebook? Non è necessario farlo. Basta lanciare alla propria community la sfida che ciascuno lanci, tramite Rete del Dono, una campagna personale simile a quella che creava su Facebook. In più, però, la comunicazione e i messaggi veicolati sulla vostra causa saranno meno improvvisati e più coordinati fra loro.

 

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Aldo Lubrani

Laureato con lode in Relazioni Internazionali presso Università degli studi Roma Tre, Master in Europrogettazione presso Europa Business School di Bologna. Google Digital Training Certificate. Lavoro da anni nel settore Digital, Fundraising e Non Profit. Su Rete del Dono ricopro il ruolo di Project Manager nell'ambito Comunicazione, Digital e Personal Fundraising. Appassionato di viaggi, natura, pittura.

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