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Quando progettiamo una campagna di fundraising, non dobbiamo dimenticare gli studenti. Anche se sono giovani e senza grandi disponibilità economiche, sono un pubblico importante perché hanno accesso a numerosi network (famiglia, scuola, club sportivi, hobby) e sono il futuro della raccolta fondi!

Non solo. Sia i dati di raccolta fondi di Rete del Dono (1° quadrimestre) 2021 che gli esiti di Donare 3.0 edizione 2021, dimostrano un’impartente crescita dei giovani donatori. I Donatori Generazione Z sono aumentati del 5% nel corso dell’ultimo anno e del 9% rispetto a 2 anni fa. Un dato davvero positivo che dimostra che anche in Italia le potenzialità ci sono. È ora il momento giusto per metterle a sistema.

Allungare lo sguardo e osservare come si muovono i paesi anglosassoni è sempre fonte di ispirazione e buoni stimoli. Oggi vi racconto cosa fanno e come si muovono, in ottima sinergia, gli studenti e le charity.

Student Fundraising nel Regno Unito

I gruppi RAG

La raccolta fondi è una delle prime attività organizzate a cui gli studenti nel Regno Unito hanno preso parte. I gruppi RAG (Raise and Give) sono presenti nelle università dal 1800, caratterizzati dalle loro attività di raccolta fondi uniche e divertenti.
Alcuni gruppi studenteschi di fundraising hanno una lunga storia alle spalle e promuovono durante l’anno una serie consolidata di eventi, altri sono più recenti. La maggior parte di questi gruppi  sono parte dell’Unione di Studenti dell’Università a cui appartengono.

L’Unione Nazionale degli Studenti (NUS)

L’Unione Nazionale degli Studenti in UK fondata nel 1922, frutto di un desiderio di pace dopo la prima guerra mondiale, nasce come associazione confederata di 600 unioni di studenti nel Regno Unito che rappresentano gli interessi di 7 milioni di studenti. In questi 100 anni di attività NUS ha lavorato ininterrotamente per promuovere, difendere ed estendere i diritti degli studenti. Negli anni, le campagne della NUS hanno portato a cambiamenti del sistema educativo, migliorando le vite di migliaia di studenti.

The National Student Fundraising Association

The National Student Fundraising Association (NaSFA) è un’associazione di studenti creata durante una Conferenza di gruppi RAG a Durham nel 2011. Gli studenti si erano riuniti per conferenze di questo tipo da anni e sentivano il bisogno di un comitato nazionale che li rappresentasse concentrandosi su questioni nazionali, facilitando le interazioni con la NUS e celebrando le attività di raccolta fondi degli studenti.
NaSFA è supportata dalla NUS, ma è indipendente e lavora per supportare le unioni di studenti specificatamente per mantenere alti livelli di eccellenza nella raccolta fondi e per essere la voce nazionale di gruppi RAG locali.
Negli anni, NaSFA è stata coinvolta in un numero di progetti importanti. Ad esempio ha fatto parte del team fondatore del Giving Tuesday UK, ha organizzato eventi per supportare gli studenti a livello locale e ha offerto supporto one-to-one a studenti fundraiser.
NaSFA offre anche supporto ai gruppi RAG che organizzano la National Student Fundraising Conference, il piu importante evento di student fundraising. Ogni anno la conferenza è organizzata da un gruppo RAG diverso e coinvolge studenti e unioni, ma anche organizzazioni non-profit che hanno l’opportunità di incontrare studenti direttamente e presentare i loro progetti.

Gli eventi tradizionali organizzati dagli studenti universitari

Il fundraising degli studenti è vario e divertente. Le opportunità di implementare idee creative sono molteplici. Questi sono alcuni esempi delle sfide più popolari:

  •  Lost è una gara che prevede che un gruppo di studenti venga lasciato in un posto sconosciuto e da lì tutti devono trovare il modo fare ritorno al loro campus, spesso con una lista di sfida da completare durante il percorso.
  • Jailbreak è il contrario di Lost, partendo dal campus devono hitch-hike per arrivare il più lontano possibile in un tempo stabilito (spesso 36 ore). Chi raggiunge la meta più lontana vince – alcuni sono arrivati fino in Sud America!
  • Viaggi solidali organizzati direttamente dalle organizzazioni non-profit o da agenzie specializzate. Esempi classici sono scalare il Kilimanjaro, andare da Londra a Parigi in bicicletta o camminare lungo la muraglia cinese. Gli studenti si iscrivono impegnandosi a raccogliere una cifra minima (spesso intorno ai £1000-2000 o più).

Gli elementi chiave per motivare gli studenti

  • Obiettivi significativi: condividi con gli studenti obiettivi che siano rilevanti, coinvolgili in un’attività che sia vicino ai loro interessi e che tenga conto delle loro esigenze.
  • Opportunità di crescita: fornisci gli strumenti adeguati per sviluppare la loro capacità di leadership, le loro abilità organizzative e di socializzazione, creando un network con altri studenti che hanno già raccolto fondi. Così puoi aiutare gli studenti a crescere, sviluppare competenze utili e provare un senso di realizzazione e sicurezza di sé che li aiuteranno anche nel mondo del lavoro.
  • Autonomia: dai agli studenti la libertà di sostenere la tua causa nel modo che preferiscono e in autonomia, incoraggiando la loro iniziativa personale e supportando le loro idee e creatività.
  • Collaborazione: lavorare in team è particolarmente importante per gli studenti, li aiuta a sviluppare capacita communicative e di leadership. E insieme, si motivano a vicenda!
  • Curiosità: dai loro una ragione per rimanere coinvolti a lungo termine. Un modo efficace per farlo è avvicinarli alle persone che stanno aiutando e alle attivita che stanno sostenendo. Se non è possibile avvicinarli direttamente ai beneficiari e ai progetti, condividi storie, video e immagini che possano virtualmente trasportarli nei luoghi in cui l’organizzazione lavora.

CASE STUDY

MIND  27 27

Mind 27 27 Campagna

A marzo 2021, migliaia di studenti hanno raccolto oltre £1 milione per l’organizzazione non profit Mind – mental health charity. La sfida che Mind ha proposto agli studenti, chiamata 27 27, era semplice: correre 27 miglia in 27 giorni per dimostrare solidarietà al 27% di studenti che riporta di aver sofferto di disturbi mentali durante il periodo universitario.

L’anno appena trascorso è stato molto duro per gli studenti. Quasi 3/4 degli studenti che hanno risposto a un sondaggio di Mind durante la pandemia hanno detto che la loro salute mentale è peggiorata durante il lockdown. La vita universitaria dovrebbe essere piena di nuove esperienze, nuove opportunità e nuove amicizie. Invece, molti studenti hanno passato mesi isolati a casa, vivendo l’università solo attraverso uno schermo.

Mind non si aspettava una risposta così positiva: più di 11000 persone si sono iscritte, correndo oltre 205000 miglia (che equivale a fare 8 volte il giro del mondo) e raccogliendo £1,041,906.67. La somma raccolta con 27 27 ha avuto un ruolo fondamentale nel sensibilizzare studenti e staff universitario su problemi di salute mentale e offrire loro supporto in caso di necessità.

Parole chiave per il successo di queste attività? Creatività, voglia di coinvolgere e co-progettare nuove forme di ingaggio e sostegno!

Valeria Vitali

Dopo una laurea in Scienze Politiche presso Università degli studi di Pavia e un Master in Cooperazione e Sviluppo a Barcellona, ha iniziato il suo percorso professionale in Italia, occupandosi di comunicazione, per poi allargare i suoi orizzonti all’estero. È proprio qui che nasce l’idea di Rete del Dono, l’idea di diffondere in Italia una rivoluzione culturale che avvicini le persone al dono, inteso come gesto di impegno civile. L’innovazione digitale ha fatto la sua parte, facilitando e dando maggior concretezza a questo progetto costruito insieme ad Anna Siccardi.