Un progetto di
Prima le mamme e i bambini
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Prima le mamme e i bambini. 1.000 di questi giorni.
Un impegno che si rinnova e si fa ancora più ampio e profondo, per la salute di mamme e bambini africani.
Ogni anno in Africa sub-sahariana 265 mila donne muoiono a causa del parto e 1,2 milioni di bambini perdono la vita durante il loro primo mese. Con il grande programma "Prima le mamme e i bambini", in questi cinque anni il Cuamm ha garantito 135 mila parti assistiti in 4 paesi. Ora l’obiettivo è più grande. Tra il 2017 e il 2021 vogliamo raggiungere 320 mila parti in 7 paesi e prenderci cura dei primi 1.000 giorni di vita del bambino.
È una sfida necessaria per essere al fianco di mamme e bambini nel periodo più delicato della loro vita.
Aiutaci anche tu!
Per adottare e aiutare una mamma e il suo bambino durante i loro primi 1.000 giorni bastano 200 euro, di cui:
- 50 euro per garantire 4 visite prenatali;
- 40 euro per il parto gratuito e sicuro;
- 30 euro per accompagnare la mamma nella fase dell'allattamento esclusivo;
- 80 euro per garantire vaccini e controlli di crescita nella fase dello svezzamento.
Noi oggi vogliamo proporti di essere con noi, e con l'Africa, sostenendo l'adozione di 20 mamme e i loro bambini. Basta davvero poco!
Apri una pagina personale, coinvolgi amici e parenti e aiutaci a sostenere il programma Prima le mamme e i bambini. 1000 di questi giorni.
Fatti portavoce del diritto alla salute che dal 1950 il Cuamm vuole garantire nell'ultimo miglio.
Testimonianza
Partiamo da Yirol e servono due ore e mezza di accelerazioni, frenate, buche e testate contro il tetto della macchina per arrivare finalmente ad Aluak Aluak, dove il Cuamm ha costruito un centro di salute.
Di fronte all’ingresso si staglia un albero enorme e dai suoi rami vedo pendere, come frutti ben maturi, numerose bottiglie di flebo. Attraverso le cannule, la soluzione fisiologica scende dai rami e arriva a nutrire altrettante coppie di mamme e bambini che riposano all’ombra. Impossibile non immaginare che si tratti dell’albero della vita.
Sappiamo bene che tutt’attorno impazza la guerriglia, una grave crisi politico-economica e che le difficoltà quotidiane rendono ogni cosa difficile. Eppure vedo facce sorridenti, ragazzi giocare, una calma apparente. E vedo la determinazione dei nostri cooperanti che ogni giorno si impegnano per dare un po’ di ordine al caos.
Mi dico allora che le donne qui non trovano solo la guarigione in sé, ma anche qualcosa che forse non hanno mai visto in questo contesto di miseria, povertà e insicurezza. Qui, dove si lavora al caldo dei 40 e oltre gradi, con poca acqua e in condizioni sempre al limite, mamme e bambini trovano qualcosa che forse non conoscevano: persone disposte a prendersi cura di loro.
Fabio Manenti
Responsabile progetti Cuamm, in missione in Sud Sudan (ottobre 2016)