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Genitin Onlus

Mission

Genitin Onlus, Associazione dei Genitori per la Terapia Intensiva Neonatale, è nata nel 2003 con l’intento quello di tutelare e proteggere la vita e la salute dei neonati prematuri, vale a dire di quei bambini che nascono prima (e, talvolta anche molto prima) che sia compiuto integralmente il normale periodo di gestazione. 

Gli obiettivi di Genitin Onlus sono i seguenti:

1) Accogliere le famiglie che risiedono fuori Roma e che hanno il loro bambino ricoverato in Terapia Intensiva Neonatale Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma presso un appartamento situato vicino alla struttura ospedaliera;

2) Fornire assistenza materiale e psicologica ai genitori dei neonati prematuri durante le diverse fasi del ricovero presso la T.I.N., e anche dopo la dimissione;

3) Incentivare e promuovere la ricerca scientifica sulle tematiche concernenti le patologie neonatali, come pure quelle volte alla diffusione e alla conoscenza delle problematiche connesse alle nascite pretermine;

4) Promuovere e realizzare qualsiasi tipo di iniziativa idonea al potenziamento e al miglioramento delle strutture e delle strumentazioni della T.I.N. del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, nonché all’arricchimento della formazione medico- professionale dei suoi operatori. 

 

L’evento nascita: La nascita è da sempre sinonimo di un lieto evento, un momento in cui le attese e le preoccupazioni della gravidanza svaniscono in un solo attimo, alla vista di un bambino sano e robusto, al suono del suo pianto, ma non per tutti è così. Ogni bambino dovrebbe crescere nella pancia della propria mamma per 9 mesi (40 settimane), ma circa il 7% delle gravidanze non riesce a raggiungere il termine.

Cosa è la prematurità? Si definisce prematuro un parto che avviene prima della 37a settimana di gestazione e in Italia come nelle altro parti del mondo la nascita pretermine è in continuo aumento. L'aumento nell'ultimo decennio di nati prematuri può essere spiegato dalla maggiore incidenza di ricorso alla fecondazione assistita, dall'età della madre sempre più elevata, oltre che dagli enormi progressi della scienza ginecologica nel consentire la progressione di gravidanze considerate patologiche (patologie immunologiche, endocrinologiche, ematologiche, neoplastiche, ipertensione, gestosi, eclampsia, epatosi, diabete, infezioni, isoimmunizzazione, patologie placentari). Questo aumento è abbastanza preoccupante, visto il rischio significativo di sviluppare patologie, strettamente correlato al grado di prematurità, cioè tanto maggiore quanto più basse sono l’età gestazionale (≤28 settimane) ed il peso neonatale (<1000 grammi).

Che possibilità di sopravvivenza ha un neonato pretermine?: La sopravvivenza è inversamente proporzionale all’età gestazionale perché organismi meno maturi sono meno idonei ad affrontare la vita fuori dall’utero materno. Viene considerata occasionale la sopravvivenza di neonati di 22- 23 settimane di gestazione e di peso < 400-5500 grammi. A 24-25 settimane di gestazione la sopravvivenza supera oggi il 50% nei centri più qualificati, raggiunge il 70% a 26 settimane, l’80% a 27 settimane ed è quasi totale al di sopra di tale età gestazionale. Va detto, tuttavia, che molto dipenda anche dal motivo che porta alla nascita pretermine: parto accidentali sono più favorevoli di parti che avvengono per grave patologia materno-fetale o per infezioni intrauterine.

I genitori dei nati pretermine: Spesso i genitori si trovano impreparati davanti a questa nascita improvvisa, un evento estremamente traumatico che interrompe bruscamente il percorso di maturazione fisica e psicologica della coppia e del bambino. Ne consegue che i genitori che si trovano a vivere questa situazione incontrano una grande difficoltà nella comprensione e nell'accettazione dell'evento. Sono sommersi da sentimenti come la paura, l’angoscia, la rabbia, la tristezza, il senso di colpa. Il piccolo si ritrova catapultato in un ambiente freddo, sconosciuto, pieno di rumori e luci; la presenza di sonde, accessi venosi e supporti respiratori, insieme al suono continuo degli allarmi, non rendono di certo la vita facile. Grande rilevanza in questo ambito assume il personale medico ed infermieristico che insieme agli psicologi consentono la realizzazione di un adeguato legame dei genitori con il proprio figlio, guidandoli a ritrovarsi veramente “madri” e “padri”. Il loro coinvolgimento nella cura quotidiana del neonato ha un compito determinante nell’accompagnarne la crescita, facendo in modo che riceva gli stimoli necessari a favorire un normale sviluppo psico-comportamentale. La loro presenza dona al piccolo coraggio e forza di lottare ed il tempo spesso ripaga questi sforzi. Poco alla volta infatti crescerà e questo permetterà di raggiungere dei traguardi gratificanti, come l’allattamento al seno e la marsupio terapia. Proprio quest‘ultima, che consiste nel mettere i bambini ancora in incubatrice a diretto contatto con il petto della mamma o del papà, si è dimostrata un metodo efficace nell’influenzare positivamente lo sviluppo neurologico e psicologico del bambino.

Cosa rappresenta veramente un bimbo prematuro per un genitore?: E‘ difficile da spiegare e da capire per chi non ha vissuto un‘ esperienza di questo tipo. Nascono sentimenti contrastanti nei suoi confronti, si cerca inizialmente di mantenersi distaccati per prepararsi allo scenario peggiore, ma poi si acquisisce la voglia di ristabilire con il bambino quel contatto interrotto così presto, standogli accanto e facendogli sentire la presenza, la voce, le mani, le emozioni di entrambi i genitori.  Si chiedono aggiornamenti continui, a tutte le ore, per capire quali siano le difficoltà che il proprio figlio sta affrontando e quali quelle nuove che incontrerà. Si vorrebbe aiutarlo, ma non sempre si sa come fare. E‘ un bambino molto diverso dall’idea che si aveva di lui prima che nascesse, è un essere piccolo e fragile che ha una gran voglia di vivere ed una volontà non comune. Quando tutto sembra perso, è lui a dare forza ai genitori. Ha imparato a lottare per ogni cosa, tutti i giorni lotta per vivere e riesce a farlo anche grazie ai genitori che lo affiancano. Ogni genitore sarà orgoglioso del proprio figlio per la sua unicità e per i piccoli passi che ogni giorno fa, che saranno dei grandi regali e li faranno sentire genitori speciali di un figlio speciale.

 

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