Accogliamo a Ferrara i ginnasti di Kiev!-Palestra Ginnastica Ferrara a.s.d.
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Accogliamo a Ferrara i ginnasti di Kiev!

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Dal 6 di aprile la Città di Ferrara, con la Palestra Ginnastica Ferrara A.s.d. promotrice e responsabile di questo progetto di accoglienza sportiva, ospita la delegazione Ucraina di Ginnastica Artistica maschile proveniente dal Centro Olimpico di Kiev.

I 20 componenti della delegazione sono ospitati presso il centralissimo Palazzo Giglioli, soluzione resa possibile grazie all'interessamento di Angela Travagli Assessore del Comune di Ferrara e dalla disponibilità della Provincia e del suo Presidente Gianni Michele Padovani. Singolare che questo sito del centro Storico di Ferrara sia stato restaurato alcuni anni fa per ospitare la sede in Italia del Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo, andando quasi a chiudere un cerchio del destino.
I ginnasti ucraini possono così continuare ad allenarsi, in serenità, presso il Palagym "Orlando Polmonari" di Ferrara, dal 2004 casa della storica società, struttura sportiva di altissimo livello con i suoi 2500mq di palestre attrezzate per l’insegnamento e l’allenamento della ginnastica. Tra loro Illia Kovtun, che seppur giovanissimo è oggi uno dei più forti ginnasti al Mondo. Illia già due anni è portacolori della Palestra Ginnastica Ferrara per il Campionato Italiano, con la quale è stato protagonista della storica promozione in A1 dello scorso anno, stagione che lo ha visto conquistare il 7° posto ai Giochi Olimpici e la medaglia di Bronzo ai Mondiali. Illia è balzato in prima pagina di tutti i siti di informazione ad inizio conflitto, rimanendo impassibile sul gradino più altro del podio della tappa di Coppa del Mondo di Doha, quando il russo Ivan Kuliak, giunto terzo, decise di sfoggiare la “Z”, simbolo dell’operazione speciale in terra ucraina voluta da Putin, macchiandosi (noi crediamo suo malgrado, in quanto obbligato a farlo) di un gesto di grande antisportività, contrario a tutti i valori etici del movimento.  

Le storie di questi ginnasti e delle loro famiglie già si intersecano con la quotidianità che ascoltiamo dai media. Vogliamo raccontarvi quella dell’ultimo ragazzo che si è aggiunto alla lista, arrivato in autonomia nel nostro paese. Doveva essere anche lui del gruppo ma, da oltre 20 giorni, non si sapeva più nulla di lui, ma nei bunker delle persone normali il telefono non prende così bene. Il suo nome è stato quindi depennato. Poi, pochi giorni prima del previsto arrivo in Italia, ecco che torna il segnale, giusto il tempo per accordarsi. La sua Città, poco a nord di Kiev, non c'è più, distrutta dalle bombe. C'è la possibilità di infilare tutto quel che è rimasto in un trolley, prendere un torpedone, infilarsi tra i bagagli, perché altro posto non c'è e sperare che l'aviatore russo la sua bomba la lanci un po' più in là. 26 ore stipato così, con la sola speranza di varcare il confine con l'Ungheria. Da lì il treno fino a Bratislava, meno di due ore di volo e finalmente l'Italia come la luce in fondo al tunnel. Il tutto a neppure 18 anni. Vi abbiamo raccontato una storia ambientata in Europa, nel 2022. Trent’anni dopo Sarajevo, e neppure quello ci è servito. Chi crede nello Sport come ponte tra i popoli, non può proprio accettare tutto questo.

Importanti le parole di stima verso il progetto di Iryna Nadiuk, tecnico del Centro di Kiev e principale collegamento nella realizzazione di questo progetto di accoglienza: “Alcuni di loro hanno i genitori sotto le bombe e le loro abitazioni sono state distrutte. Proviamo a mantenere i contatti con le famiglie. Noi allenatori aggiorniamo gli atleti sullo sviluppo della guerra e cerchiamo, nei limiti del possibile, di tenerli concentrati sulle gare e sugli attrezzi. Questo è il nostro modo di resistere: onorare il nostro Paese in pedana facendo suonare l’Inno ucraino in tutti i palazzetti del Mondo”.

L’iniziativa si basa sulla costituzione di una vera e propria rete sociale, sviluppata con vecchi e nuovi “amici” dell’associazione, volta a rendere possibile in modo sostenibile questo gravoso progetto. Ed ecco quindi fiorire le collaborazioni: Istituto Alberghiero “Orio Vergani” per i pasti infrasettimanali, Polizia di Stato per il transfert da Linate a Ferrara, AVIS Comunale e Provinciale, Panathlon Club Ferrara, l’Emporio Solidale Il Mantello, l’azienda TPER per i trasporti, i ristoranti L’Archibugio, Pulcinella e Kafè Bacchelli… solo per citare i più strategici in questa fase iniziale, senza voler dimenticare nessuno: il sito della Palestra Ginnastica Ferrara www.pgf-fe.com ha una sezione apposita sul progetto in cui vengono continuamente aggiornate le iniziative connesse e il crescere della rete di solidarietà che l’Associazione sta mettendo assieme, consapevole che solo con l’aiuto e la generosità di tanti si raggiungono obiettivi importanti come questo.

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