SOSTENIAMO IL PROGETTO “IDEAL DESIRE"

I bambini affetti da patologie gravi ricevono presso “E. Medea La Nostra Famiglia” di Bosisio Parini le cure più adeguate ed amorevoli dopo un accurato percorso diagnostico. Nella consapevolezza che una diagnosi precisa e tempestiva è indispensabile per intraprendere un buon percorso di cure, l’Associazione Eva Maria quest’anno corre per sostenere una ricerca che si occupa di migliorare la capacità diagnostica indispensabile nella cura dei bambini più gravi: Improving the Diagnostic Accuracy of Children With Disorders of Consciousness in the REhabilitation Process (IDeAl DesiRE).

Abbiamo l’obiettivo di raccogliere almeno 10000 euro per questa ricerca.

Per meglio comprendere di cosa si tratta, ecco le parole della dr.ssa Sandra Strazzer, responsabile del dipartimento di Neurofisiatria:

“Ideal Desire è una ricerca che si occupa di migliorare la nostra capacità diagnostica nei bambini più gravi, che possono essere in stato vegetativo, o avere risposte minime. I bambini di cui parliamo hanno subito una lesione acquisita, quindi sono bambini operati per tumore cerebrale, oppure hanno subito un trauma, hanno avuto un’encefalite o una mancanza di ossigeno (quasi annegamenti, soffocamenti da cibo…).

Mentre negli adulti ci sono linee guida internazionali per la diagnosi e la prognosi di queste condizioni, nei bambini non ci sono dati, non ci sono scale realmente adatte a loro e in particolare ai piccoli sotto i 5 anni.

Da anni ci stiamo occupando di questo tema e quest’anno siamo arrivati ad avere una scala per i bambini Italiani migliore delle precedenti, grazie al nostro lavoro di ricerca che condividiamo a livello internazionale attraverso varie pubblicazioni.

Migliorare l’accuratezza diagnostica ci permette di intercettare adeguatamente i segnali di interazione dei bambini malati con l’esterno.

Attraverso questa conoscenza noi professionisti possiamo lavorare meglio ed i genitori possono riconoscere con maggior sicurezza gli stimoli ai quali il loro bambino reagisce.

Su tutto questo è possibile costruire il miglior percorso riabilitativo.”